Confezionatrici sottovuoto: ecco cosa c’è da sapere
Oggi parliamo delle confezionatrici sottovuoto, strumenti ideali per abbattere i costi fissi legati ai tempi di lavoro ed eliminare il problema delle eccedenze di prodotto.
Prima di analizzare gli aspetti tecnici e le caratteristiche delle confezionatrici, alcuni cenni storici sulla tecnica del sottovuoto.
Il concetto di vuoto come spazio privo di materia e di aria risale all’antica Grecia; quello di tecnica sottovuoto per la conservazione dei cibi è invece molto più recente.
I primi esperimenti di questa innovativa tecnica di conservazione risalgono ai primi del Novecento. Si trattava di un sistema rudimentale che per realizzare il sottovuoto utilizzava le vesciche di maiale dalle quali veniva poi estratta l’aria. Negli anni, naturalmente, la tecnica del sottovuoto ha fatto suo il progresso tecnologico e oggi, com’è ovvio che sia, è molto più moderna ed evoluta di un tempo.
Perché con il sottovuoto gli alimenti si conservano più a lungo?
Tutto dipende dall’eliminazione di ossigeno all’interno del sacchetto in cui è posto il cibo, questo processo infatti limita i processi di ossidazione e l’irrancidimento dei grassi, mantenendo intatte le sostanze nutrizionali.
Inoltre, in assenza di ossigeno, batteri e muffe non sono in grado di svilupparsi rendendo così impossibile il deterioramento dei cibi e assicurando loro, di conseguenza, una lunga conservazione.
Ecco perché disporre di una confezionatrice sottovuoto significa ottimizzare i tempi di gestione della cucina ma anche della “spesa”.
Nello shop on line di Dina Forniture avrete modo di scoprire diversi modelli di confezionatrici che si dividono sostanzialmente in due tipologie: a barra e a campana.
La prima è la classica confezionatrice, la seconda rappresenta una soluzione più tecnologica e più adatta all’utilizzo professionale.
Quali sono le loro caratteristiche e cosa le rende così diverse l’una dall’altra?
Per cominciare il sottovuoto ottenuto con la confezionatrice a barra si aggira attorno al 90%. La percentuale di aria che rimane, ovviamente, conterrà una piccola concentrazione di ossigeno che è potenzialmente in grado di “attaccare” l’alimento e determinare una, seppur limitata, perdita di valori nutrizionali.
Nella confezionatrice a campana, come suggerisce il nome stesso, i sacchetti vengono posti all’interno di una sorta di campana, detta “camera”. Chiuso il coperchio, il macchinario aspira l’aria, creando il vuoto e sigillando il sacchetto ermeticamente. Il sottovuoto creato in questo caso è pari al 99% e determina la quasi totale assenza di ossigeno.
Inoltre la pompa di aspirazione è ben diversa nei due modelli di confezionatrice. Mentre quella a barra dispone di una pompa a secco, la confezionatrice a campana dispone di una pompa a ingranaggi. Quest’ultima permette di effettuare molti cicli, consentendo una produttività oraria nettamente più elevata rispetto a quella della collega.
La pompa a ingranaggi, inoltre, consente di effettuare l’aspirazione – necessaria per creare il sottovuoto – anche nel caso di alimenti pieni d’acqua (come ad esempio la carne che è ricca di sangue); nella confezionatrice a barra questo non è possibile perché la pompa di cui si costituisce rischia di rovinarsi se viene a contatto con i liquidi.
Ecco perché le macchine sottovuoto a barra vanno utilizzati con prodotti che hanno un basso contenuto di umidità come formaggio, salumi, pasta, caffè e via dicendo.
Un’altra importante differenza tra le due tipologie di confezionatrici è la possibilità del modello a campana di poter introdurre gas inerte, ovvero l’azoto, all’interno del sacchetto contenente il cibo. L’introduzione dell’azoto dopo aver fatto il sottovuoto consente alla busta di rigonfiarsi e si rivela quindi ideale quando si tratta di alimenti che mal sopportano la pressione della busta.
Un’ultima differenza, di natura funzionale, riguarda le buste utilizzate per il sottovuoto.
Mentre nelle confezionatrici a barra le buste utilizzate sono goffrate (lisce da un lato e goffrate dall’altro), in quelle a campana sono totalmente lisce.